Pubblichiamo oggi la seconda parte del contributo del dottor Antonino La Monica sugli “energy drink”
Nel primo articolo abbiamo parlato delle bevande energetiche e dell’influenza della pubblicità sui giovani, in Italia i rischi sembrano essere sottovalutati ma nuovi dati allarmanti sollevano, in altri Paesi, le preoccupazioni per il loro crescente consumo.
Il 10 Gennaio 2013, il Governo Americano ha rilasciato un rapporto1, rivelando che il numero di persone arrivate al pronto soccorso dopo l’ingestione di energy drink è raddoppiato negli ultimi quattro anni, ovvero nello stesso periodo di tempo in cui la popolarità e la disponibilità di questi prodotti sono aumentate vertiginosamente. Tra i sintomi accusati: insonnia grave, nervosismo, mal di testa, tachicardia e convulsioni.
Dal 2007 al 2011, il consumo di queste bibite nella fascia di età compresa tra 18 e 25 anni è cresciuto da 4.200 persone a 7.322, nella fascia di età tra 26 e 39 anni, da 3.340 a 6.729, mentre in quella oltre i 40 anni, da 1.382 a 5.233.
Il rapporto cita anche la crescita del consumo anche per bambini dall’età di 12 anni.
È pur vero che questi dati si riferiscono al Paese americano ma non è da escludere che, anche solo su base imitativa, ci possa essere una crescita anche in Italia.
È stato inoltre da pochi giorni pubblicato il parere2 dell’International Society of Sports Nutrition che, dopo aver analizzato tali bevande, arriva a queste conclusioni:
- il valore ergogenico della caffeina sulle prestazioni fisiche e mentali è stato ben stabilito, ma molti prodotti contengono numerosi ingredienti che meritano ulteriori studi per dimostrare la loro sicurezza e gli effetti potenziali sulle prestazioni fisiche e mentali;
- l’utilizzo di energy drink prima di un esercizio fisico può migliorare la concentrazione mentale, la vigilanza, la prestazione anaerobica e/o le prestazioni di resistenza; ma può favorire l’aumento di peso, nel caso in cui queste non vengano utilizzate con i giusti fini e se non attentamente considerate come parte della quota calorica giornaliera;
- gli atleti devono considerare l’impatto dell’ingestione di carboidrati ad alto carico glicemico sulla salute metabolica, sui livelli di glucosio nel sangue e di insulina, così come gli effetti della caffeina e degli altri stimolanti sulle capacità motorie;
- bambini e adolescenti possono assumere questi prodotti solo dopo l’approvazione dei genitori, dopo aver considerato la quantità di carboidrati, caffeina, e altri nutrienti contenuti e aver approfondito i potenziali effetti collaterali;
- un uso indiscriminato può portare a eventi avversi ed effetti collaterali nocivi. I diabetici e le persone con preesistenti malattie cardiovascolari, metaboliche, epato-renali, neurologiche e che stanno assumendo farmaci che possono essere interessati da cibi ad alto carico glicemico e stimolanti, devono evitare l’uso di bevande energetiche, salvo approvazione da parte del loro medico.
Anche il dottor Marcie Schneider, coautore della relazione clinica sugli effetti delle bevande sportive ed energetiche negli adolescenti dell’American Academy of Pediatrics, mette in guardia contro la grave pericolosità che queste bibite possono rappresentare. La stessa raccomandazione arriva da un gruppo di esperti della University of Maryland School of Public Health guidati dalla dottoressa Amelia Arria3.
Cosa aspettiamo per dare la giusta informazione, soprattutto avvisando i genitori sulle conseguenze e pericolosità di questi articoli che sono chiaramente orientati verso i giovani?
Fonti:
- Rapporto del Governo Americano — Update on Emergency Department Visits Involving Energy Drinks: A Continuing Public Health Concern
- Journal of the International Society of Sports Nutrition — International Society of Sports Nutrition position stand: energy drinks
- Arria AM, O’Brien MC — The “high” risk of energy drinks — JAMA. 2011 Feb 9;305(6):600-1. doi: 10.1001/jama.2011.109
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