È stata trasmessa il mese scorso a Camera e Senato l’ultima relazione sulle attività di vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia effettuate nel corso del 2013.
Tali controlli (eseguiti in qualsiasi fase di produzione, trasformazione, distribuzione, trasporto e somministrazione) hanno la finalità di prevenire i rischi per la salute pubblica, proteggendo gli interessi dei consumatori e riguardano sia i prodotti commercializzati in Italia, sia quelli destinati ai mercati esteri.
Di fatto viene eseguita un’ispezione, con prelievo di idonei campioni su cui verranno effettuate analisi di laboratorio (gli accertamenti analitici sono svolti dai laboratori di Sanità Pubblica, dalle ARPA e dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali); inoltre si controlla l’igiene degli ambienti e del personale addetto e si esaminano i documenti di interesse (in particolare gli incartamenti relativi al sistema HACCP — Hazard Analysis and Critical Control Points — e alla formazione del personale).
Gli alimenti analizzati sono stati raggruppati in classi (ad esempio: prodotti lattiero-caseari, gelati e dessert, uova o ovoprodotti, grassi e oli, zuppe, brodi e salse, erbe e spezie, piatti preparati) e i risultati di questi controlli sono stati raccolti e analizzati. Tra le infrazioni riscontrate vi sono contaminazioni microbiologiche (ad esempio da Salmonella e Listeria monocytogenes), chimiche e di altro tipo (da micotossine, metalli pesanti, sostanze estranee), nonché quelle riguardanti la composizione (come la presenza di sostanze non autorizzate o in quantità non consentita), l’etichettatura e la presentazione (ad esempio non conformità sulla composizione e presentazioni ingannevoli).
Numerose le irregolarità riscontrate. Per quanto riguarda le contaminazioni microbiologiche, oltre a Salmonella e Listeria, si è evidenziata una frequente contaminazione da Stafilococchi, Escherichia coli e muffe. Per la Listeria si è notato un aumento nei prodotti a base di carne e una diminuzione nei prodotti lattiero-caseari, mentre per la Salmonella restano critici i prodotti derivati da uova e pollame. Per le contaminazioni chimiche, invece, le maggiori irregolarità rilevate, oltre alle micotossine e ai metalli pesanti, sono rappresentate dai residui di fitofarmaci nei vegetali e dalla presenza di allergeni non dichiarati in etichetta.
La cosa sorprendente è che la maggiore percentuale di infrazioni (soprattutto per quanto riguarda i metalli pesanti) è stata rilevata nei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Il seguito di tutto ciò, oltre a un grande rischio per la salute pubblica, è stato lo spreco di un’enorme quantità di cibo. Solo nel 2013 sono state infatti ritirate dal commercio diverse tonnellate di cibo perché scadute, contraffatte o in pessime condizioni di conservazione.
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